Decreto Ristori: misure, beneficiari e chiarimenti

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Il D.L. 137/2020 è stato pubblicato in Gazzetta e, di conseguenza, è entrato in vigore. Decreto alla mano, facciamo chiarezza sul nuovo provvedimento. Di seguito trovi una panoramica dettagliata delle misure introdotte e/o prorogate lo scorso 29 ottobre 2020. 

Formato da 35 articoli, il Decreto Ristori prevede lo stanziamento di 5 miliardi di euro. Essi saranno destinata alle categorie più colpite dall’ultimo DPCM dello scorso 25 ottobre. In particolare, i soggetti beneficiari degli aiuti economici sono i seguenti: imprese, partite Iva, ristoranti, bar, palestre, piscine, cinema, teatri e discoteche. 

Ci focalizziamo sul Titolo I del nuovo decreto, che contiene il pacchetto di misure a sostegno alle imprese e all’economia.

La misura chiave è costituita dai contributi a fondo perduto, per il finanziamento dei quali è destinata circa la metà dei 5 miliardi di euro totali. Stavolta, l’ammontare del contributo cambia in base all’attività, mediante una suddivisione dei beneficiari per categorie.

Decreto Ristori: a chi spettano i contributi a fondo perduto?

Come dispone l’art. 1 del Decreto Ristori, si va dal 100% al 400%, fino ad un massimo di 150.000 euro. Per quanto riguarda i requisiti, va documentato il calo di fatturato, mentre è stato eliminato il limite di 5 milioni del volume d’affari e dei corrispettivi registrati nel 2019.

La misura del contributo a fondo perduto varia in base alla fascia di appartenenza:

• 100% per le gelaterie, pasticcerie e bar (senza cucina); 
• 150% per le attività di ristorazione, aziende agricole e strutture alberghiere; 
• 200% destinato al catering, piscine, palestre, teatri e cinema; 
• 400%, per le discoteche, sale da ballo e altre attività simili.

Per ristoratori, gestori di cinema, teatri, palestre, piscine e altre attività che hanno subito danni in seguito alla chiusura (totale o anticipata alle 18.00) è prevista dall’art. 9 la cancellazione della seconda rata dell’IMU – imposta municipale unica. Va precisato che il proprietario dell’immobile deve essere altresì gestore dell’attività. Per tali soggetti, dunque, non opererà la scadenza ordinaria fissata alla data del 16 dicembre 2020. 

Codici ATECO

Per beneficiare delle misure – destinate ai soggetti maggiormente danneggiati – è necessario possedere Codice ATECO tra quelli individuati nell’allegato 1 del D.L. 137/2020 e di seguito elencati. 

I bonus verranno erogati a partire dal prossimo 15 novembre.

1. Nel caso in cui si tratti di soggetti che ne hanno già beneficiato in passato, la somma spettante verrà direttamente accreditata sul rispettivo conto corrente, senza dover procedere alla presentazione di una nuova domanda. 
2. Per tutti coloro che intendono richiedere il bonus per la prima volta, è necessaria un’apposita istanza, da presentare esclusivamente per via telematica.

Ulteriori misure del D.L. 137/2020

Il testo definitivo del Decreto Ristori prevede – all’art. 8 – un credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda. Si tratta, dunque, degli affitti commerciali. L’agevolazione – pari al 60% – riguarda le tre mensilità di ottobre, novembre e dicembre. Sono ammesse al beneficio le attività danneggiate – indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta precedente (a differenza del requisito, quindi, a cui era subordinata la fruizione della misura nel Decreto precedente). 

Il secondo comma dispone che “si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di  cui  all’art.  28  del  D.L.  19  maggio  2020,  n.  34”, di conseguenza è opportuno fare riferimento al Decreto Rilancio, che abbiamo trattato qui.

Le indennità previste dal Decreto Ristori

Ai lavoratori autonomi e dipendenti è riconosciuta un’indennità di mille euro, intesa come bonus una tantum. Si tratta di:

• Lavoratori dipendenti stagionali, che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra il 1° gennaio 2019 e il 29 ottobre 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo; 
• Lavoratori intermittenti che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate tra il 1° gennaio 2019 e il 29 ottobre 2020;
• Lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto Ristori siano stati titolari di contratti autonomi occasionali e che non abbiano un contratto in essere;
• Incaricati alle vendite a domicilio.

Altri 100 milioni di euro per il 2020 sono le risorse stanziate ex art. 7 del D.L. 137/2020 per i contributi a fondo perduto riconosciuti a favore delle imprese operanti nelle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Sarà un apposito decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari  e forestali a stabilirne beneficiari e criteri.

Per quanto riguarda il comparto sportivo, in cui rientrano, dunque, anche piscine e palestre, è prevista un’indennità per coloro che operano nel settore e hanno già ricevuto l‘indennità di 600 euro riconosciuta dai precedenti Decreti. L’importo del bonus è aumentato a 800 euro. Inoltre è stato istituito – come recita l’art. 3 – un Fondo per  il  sostegno  delle  associazioni  e  società’  sportive dilettantistiche pari a 50 milioni di euro per il 2020.

Abbiamo riassunto le principali novità contenute nel Decreto Ristori. Restiamo in attesa di ulteriori provvedimenti da parte del Governo e dei Ministri competenti, riguardanti anche le procedure burocratiche per ricevere i bonus. Segui Studio CFLC sulla pagina ufficiale per non perderti i prossimi aggiornamenti.

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