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Nascono nel 2012, in particolare col D.L. 179/2012 convertito con la legge 17 dicembre 2012 n.221, e la loro disciplina si evolve gradualmente, fino all’attuale normativa, che ne regolamenta requisiti, modalità di costituzione e accesso a finanziamenti. Hai già capito di cosa stiamo parlando? Esatto, oggi ci focalizziamo sulle Startup innovative.

 

Le startup come motore dell’imprenditoria italiana

 

Per favorire l’innovazione, per dare un input al mondo dell’imprenditoria italiana, per supportare le nuove realtà societarie: questi sono gli obiettivi principali che hanno mosso il Governo italiano nel prevedere una disciplina ad hoc, quanto più favorevole possibile, per le società di nuova costituzione che, in possesso di determinati requisiti (che approfondiremo di seguito), acquistano lo status di “startup innovative” e, di conseguenza, possono beneficiare di una serie di agevolazioni, dal punto di vista fiscale e non solo.

 

Startup Innovative: i requisiti

 

L’art. 25 del decreto Crescita le definisce come società di capitali (così escludendo, quindi, le società di persone), costituite anche in forma cooperativa. Di conseguenza, vi rientrano le S.r.l. e S.r.l.s. cioè in forma semplificata, le S.a.p.a., le S.p.A. e le Coop.

Quali sono i requisiti per aversi startup innovativa?

  • Opera da un massimo di 5 anni;
  • Ha sede legale in Italia. Rientra tra le startup innovative anche quella avente sede in Europa, a condizione che abbia anche una filiale o una sede produttiva in Italia;
  • Ha una produzione annuo non superiore ai 5 milioni di euro;
  • Non distribuisce utili né li ha distribuiti in passato;
  • L’oggetto sociale (esclusivo o prevalente) riguarda lo sviluppo, la produzione, la commercializzazione e la vendita di prodotti/servizi ad alta valore tecnologico;
  • Non è nata dalla fusione, scissione o cessione di azienda o di ramo d’azienda;
  • Investe in R&S (Ricerca e Sviluppo) per almeno il 15% del più alto importo tra costo e valore della produzione. 
  • È titolare (o depositaria o licenziataria) di un brevetto (industriale, biotecnologico, di un prodotto a semiconduttori o vegetale oppure di un software registrato presso il Registro Pubblico). NB: tale brevetto dev’essere collegato all’attività sociale dell’impresa;
  • Il personale impiegato è altamente qualificato e con ciò si intende per almeno 1/3 dei lavoratori oppure per almeno 2/3 dei lavoratori laureati (laurea magistrale).

 

Le startup innovative – per essere considerate tali, con le conseguenze che ne derivano – devono essere iscritte in un’apposita sezione del Registro delle Imprese tenuto dalla CCIA – Camera di Commercio. Sul sito è disponibile l’elenco completo di tutte le startup innovative italiane, con la relativa sede legale e l’indicazione dell’oggetto sociale.

 

Avere una startup conviene: le agevolazioni

 

Le imprese che possiedono i requisiti sopra indicati hanno diritto a una serie di benefici fiscali, quali agevolazioni – anche dal punto di vista lavorativo, esenzioni – anche a livello burocratico, incentivi, facilitazioni nell’accesso al credito (come per il Fondo Centrale di Garanzia) e possibilità di raccolta fondi (il cd. Equity Crowdfunding). Di questo parleremo in seguito in modo approfondito. Stay tuned.

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