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Composto da ben 266 articoli (più allegati), il Decreto Rilancio (Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34) contiene misure volte alla ripresa di tutto il tessuto socio-economico nazionale (“Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”).

Nuove risorse a disposizione delle fasce colpite dalla crisi a causa dell’Emergenza Covid-19, destinatarie di 55 miliardi di euro, stanziati a sostegno di imprese artigiani, commercianti, professionisti, lavoratori e famiglie.

Per non rendere vano il supporto dei mesi precedenti, nei quali il Governo ha predisposto il decreto Cura Italia e il decreto Liquidità, arriva in G.U. anche il Decreto Rilancio, per supplire le perdite di fatturato registrate dalle attività produttive del Paese. Oggi ci focalizziamo su PMI e Startup Innovative, a cui sono destinati numerosi interventi di supporto e rifinanziamento. Vediamo quali sono nel dettaglio.

 

Finanziamenti e novità per le PMI 

 

Società e Imprese individuali: 6 miliardi per contributi a fondo perduto a favore di società e imprese individuali con ricavi fino a 5 milioni di euro. I contributi verranno erogati dall’Agenzia delle Entrate e il loro ammontare dipenderà dal calo del fatturato – superiore al 33% – registrato ad aprile 2020 rispetto al corrispondente mese del 2019. 

Il contributo minimo previsto per le società è di 2000 euro, mentre è di 1000 euro per l’impresa individuale (cumulabile col bonus INPS).

Piccole e Medie Imprese: è stato aumentato di altri 4 miliardi il Fondo di Garanzia per le Pmi, che – in aggiunta ai fondi stanziati con i decreti Cura Italia e Liquidità – tocca quota 7 miliardi.

Una novità rispetto alle misure previste dai Decreti precedenti: le imprese con fatturato annuo fino a 250 milioni di euro sono esentate dal pagamento del saldo 2019 e l’acconto 2020 dell’Irap – Imposta Regionale sulle Attività Produttive – di giugno e luglio.

 

Startup Innovative: le misure ad hoc del Decreto Rilancio

 

È il turno delle Startup innovative. Quali misure sono volte a rafforzarne l’ecosistema?  Tra quelle previste, la liquidità viene garantita attraverso la predisposizione di una serie di strumenti ad hoc e l’implementazione di altri:

Il programma Smart&Start di Invitalia: già attivo dal 2014, il D.L. Rilancio ne ha incrementato la dotazione finanziaria di 100 milioni di euro per l’anno 2020 ed esteso il contributo a fondo perduto – pari al 30% del mutuo – per le startup innovative del Cratere sismico Centro Italia (ex art. 38). Consulta l’articolo di Studio CFLC dedicato al programma Smart&Start. 

Il conferimento di maggiori risorse, per un ammontare di 200 milioni di euro, al FNI – Fondo Nazionale Innovazione per il Venture Capital (Cdp Venture Capital Sgr). L’obiettivo è accelerare la crescita dell’ecosistema italiano, ponendolo al passo con gli altri a livello europeo. Esso è perseguito con un maggiore investimento di capitali nelle startup – anche attraverso la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi.

 

Il Fondo di Trasferimento Tecnologico: come funziona?

 

Al centro le Startup innovative e la ricerca, perché il Decreto Rilancio ha destinato 500 milioni di euro per l’anno 2020 per un Fondo di Trasferimento Tecnologico. In cosa consiste? Per trasferimento tecnologico si intende l’insieme delle attività coinvolte nella ricerca, che richiede competenze, tecnologia, metodi di fabbricazione, campioni di produzione e servizi. Da una collaborazione tra mondo accademico e quello industriale, lo scopo è permettere a tutti di fruire delle innovazioni tecnologiche. 

A tal fine, il Fondo vuole favorire l’utilizzo dei risultati della ricerca all’interno delle imprese italiane e, in particolare, delle startup innovative. In questo modo si persegue l’obiettivo di promozione di iniziative e investimenti e, indirettamente, viene data una spinta in più a forme di collaborazione di soggetti pubblici e privati nella realizzazione di progetti di innovazione e spin-off.

Si legge – all’art. 42 del D.L. 34/2020 –Le iniziative di cui  al  comma  1 (…) possono   prevedere lo svolgimento (…) di  attività’  di   progettazione,   coordinamento, promozione, stimolo alla ricerca e allo sviluppo attraverso l’offerta di  soluzioni  tecnologicamente   avanzate,   processi   o   prodotti innovativi, attività’ di rafforzamento delle strutture  e  diffusione dei risultati della  ricerca,  di  consulenza  tecnico-scientifica  e formazione,  nonche’  attivita’  di  supporto  alla  crescita   delle start-up e PMI ad alto potenziale innovativo”.

 

Sì agli investimenti

 

Va sottolineata anche l’introduzione di un regime fiscale agevolato per le persone fisiche che investono in startup o in PMI innovative. Esso consiste in una detrazione d’imposta pari al 50% della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più startup o PMI innovative. 

Parliamo delle condizioni e delle modalità. L’investimento può essere effettuato direttamente o tramite OICR – Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (qui trovi la lista OICR Borsa Italiana). L’investimento massimo detraibile non può superare, in ciascun periodo d’imposta, i 100 mila euro e deve essere mantenuto per almeno tre anni.

Inoltre, è stato prolungato di un anno la permanenza di startup, incubatori certificati e PMI nel Registro Speciale delle Imprese. L’iscrizione comporta la possibilità per i soggetti in questione di essere beneficiari di una serie di incentivi e semplificazioni.

Approfondiremo strada facendo – man mano che il Governo e i soggetti deputati all’organizzazione forniranno le specifiche – i singoli strumenti di sostegno all’ecosistema dell’innovazione italiano. L’unica cosa che devi fare – se vuoi essere informato delle novità – è seguire Studio CFLC sulla pagina Facebook ufficiale. Ti aggiorneremo sulle modalità per la presentazione delle domande, sui termini e sulle procedure da seguire.

Per la consultazione del testo completo del Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020, qui è disponibile la pagina dedicata della Gazzetta Ufficiale



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