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Abbiamo raccolto in una lista alcuni degli interventi messi in campo dalle Regioni per far fronte all’Emergenza Covid-19: supporto a livello imprenditoriale, ai singoli lavoratori, sia dipendenti che autonomi, e alle loro famiglie. Ogni Regione – a seconda delle carenze – ha stanziato ingenti somme per fronteggiare la situazione. 

Nel seguente articolo tratteremo le regioni P-V, in ordine alfabetico. Se la Regione dove sei residente o dove eserciti la tua attività professionale non rientra nell’elenco, clicca qui per visitare la pagina dedicata alle Regioni A-M (parte I).

 

PIEMONTE

Si chiama Piano Riparti Piemonte e consiste in un pacchetto di misure da 800 milioni di euro. Lo scopo primario è sostenere l’apparato socio-economico. Si resta in attesa della conferma definitiva da parte del Consiglio regionale. Tra gli interventi previsti, vi sono fondi destinati a comparti specifici: 

  • 180,7 milioni per le imprese e i lavoratori autonomi, destinati alla messa in sicurezza delle imprese, l’accesso al credito e la riconversione degli stabilimenti per la produzione di Dispositivi di Protezione individuale (cd. DPI), il rimborso di spese sostenute per accedere ai finanziamenti bancari e lo sviluppo di startup;
  • 78,7 milioni per il commercio, dove la parte del leone la farà il “Bonus Piemonte” da 50,4 milioni (annunciato il 2 maggio e che eroga contributo a fondo perduto a taxi, bari, discoteche, etc);
  • 62,6 milioni per l’artigianato dove è prevista l’altra tranche del “Bonus Piemonte”;
  • 68 milioni per l’edilizia, 50 dei quali garantiranno l’esenzione per un anno degli oneri di urbanizzazione;
  • 40,2 milioni per l’agricoltura per sostenere filiere e prodotti, fornire assistenza specialistica agli imprenditori agricoli per superare la crisi, sostenere interventi per migliorare la produzione;
  • 11 milioni per la Cultura con cui sostenere la ripartenza delle imprese culturali e supportare i lavoratori autonomi del comparto;
  • 34,1 milioni per il turismo, fondi che saranno usati per investimenti nell’offerta turistica, per sostenere la promozione e la commercializzazione del settore;
  • 30,3 milioni andranno a ricerca e innovazione, 3,2 alla digitalizzazione delle imprese

Nb: È prevista un secondo “round” del Bonus Piemonte, riservato ai settori esclusi dalla prima manche.

 

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO 

Al centro le imprese, coinvolti i settori artigianato, industria, commercio e servizi, turismo e agricoltura. Quali sono le misure a sostegno? Una moratoria delle rate dei finanziamenti, insieme a una rimodulazione degli stessi all’insegna della flessibilità; misure di compensazione per l’internazionalizzazione delle imprese; procedure più snelle, soprattutto con riferimento a rendicontazione e liquidazione dei contributi.

A livello pratico, va menzionato l’avvio dell’iter per l’accesso al contributo a fondo perduto destinato alle imprese con massimo cinque dipendenti, inclusi i liberi professionisti, dei settori Artigianato, Industria, Commercio, Servizi, Turismo. Il requisito previsto riguarda il fatturato, che deve aver registrato una riduzione maggiore del 50%.

La Provincia ha lavorato a un pacchetto di misure #AltoAdigesiriparte: si tratta di un intervento da 2 miliardi di euro, formato da più di cento misure a sostegno di imprese, lavoratori e famiglie. In quelle già operanti, ci sono:

Tra le altre misure previste dal “Pacchetto Alto Adige”, invece, ci sono:

  • Il pagamento anticipato della cassa integrazione ai lavoratori;
  • La creazione di un Fondo di solidarietà ad hoc per coloro che non hanno accesso alla CIG;
  • La costituzione di un Fondo anticrisi e l’istituzione di programmi economico-strategici a lungo termine (es: il programma Restart Südtirol di IDM);
  • La concessione di finanziamenti a fondo perduto (tra i 3 mila e i 10 mila euro) per le piccole imprese che hanno subito grandi perdite di fatturato;
  • L’incremento dei contributi per l’affitto e, per 13.400 inquilini dell’IPES, una moratoria negli affitti nel caso di un calo improvviso del reddito per ragioni legate alla crisi;
  • Misure ad hoc per sostenere il mondo del volontariato.

A Bolzano, infine, le banche altoatesine hanno concesso un differimento fino a 12 mesi per crediti a medio-lungo termine per i mutui a famiglie e imprese.

 

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

In primis, le imprese e le partite IVA aventi sede in Trentino e che hanno subito la riduzione di almeno il 10% del fatturato a causa del Covid-19, possono presentare domanda di accesso alla misure predisposte da Provincia, Cassa del Trentino, Banche, Intermediari finanziari, Fondo Strategico del Trentino Alto Adige e Confidi. Cosa è previsto nello specifico? Possiamo raggrupparle in due filoni:

  • La sospensione delle rate del mutuo/canoni leasing o la rinegoziazione di operazioni in essere; 
  • L’attivazione di linee di finanziamenti “Plafond Ripresa Trentino”.
  • A tal riguardo va segnalata la sospensione degli incassi di affitti dovuti dalle imprese alle due società in house Trentino Sviluppo e Patrimonio del Trentino, allo scopo di garantire maggiore liquidità alle imprese del terrritorio. La Provincia di Trento ha lanciato anche il Fondo Ripresa Trentino, costituito con 250 milioni di euro, da destinare alla realizzazione di tre tipologie di interventi:
    • La prima per gli operatori economici minori che non possono essere soci dei Confidi o che intendano procedere in tempi brevi a prescindere dall’intervento dei Confidi.
    • La seconda per gli operatori economici con attivazione dei Confidi;
    • La terza agli operatori economici più strutturati che ricorreranno al Fondo Strategico del Trentino-Alto Adige – Comparto Trento.

    La nuova legge provinciale contiene misure di sostegno anche a livello socio-economico, con un occhio di riguardo nei confronti delle famiglie. Tra i provvedimenti:

    • Semplificazioni per gli appalti, a favore delle imprese trentine, mediante l’adozione di criteri in grado di valorizzare la territorialità e la filiera corta; 
    • L’abbattimento degli interessi su linee di credito di durata fino a 24 mesi, contratte dalle imprese trentine con banche che hanno aderito all’apposito protocollo siglato con la Provincia;
    • L’accelerazione dell’erogazione dei contributi regionali, anche mediante il ricorso a soggetti esterni per l’istruttoria delle domande;
    • Il differimento del pagamento della prima rata dell’Imposta Immobiliare Semplice (IMS), prima prevista per il 16 giugno 2020 e oggi slittata al 16 dicembre 2020.

PUGLIA

Allo scopo di sostenere PMI e Enti bilaterali, anche nella fase di adeguamento dei processi produttivi, la Regione Puglia ha pubblicato due bandi:

  • Per le imprese, il bando “Attivazione di un Piano di Innovazione Family friendly nelle PMI” da 14,5 milioni per favorire l’adozione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro, compreso lo smart working;
  • Per gli Enti bilaterali pugliesi, il bando “Promozione del welfare aziendale e della flessibilità nelle PMI” da 1,5 milioni per sostenere la conciliazione vita-lavoro e il benessere organizzativo.

Si aggiunge una manovra pari a 450 milioni di euro per sostenere l’economia paralizzata dalla crisi. Così facendo si mette a disposizione di imprenditori, artigiani, professionisti, lavoratori e famiglie nuova liquidità. Le direttrici della manovra si sostanziano in:

  • Cofinanziare le risorse previste dal Fondo Centrale di Garanzia e dalla Cassa Depositi e Prestiti, per aiutare le PMI nell’accesso al credito;
  • Destinare alle imprese un contributo a fondo perduto in aggiunta alla copertura degli interessi per le immediate necessità per fronteggiare la crisi e adattarsi alle fasi successive;
  • Attivare il “Microprestito Emergenza COVID 19” rivolto a tutte le microimprese, ai titolari di partita IVA, ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti, attraverso cui sono concessi prestiti a tasso zero erogati direttamente dalla Regione, con procedure semplificate e da restituire in 6 anni.

 

SARDEGNA

La Regione Sardegna ha pubblicato il bando “Destinazione Sardegna Lavoro”. L’importo dello stanziamento supera i 4 milioni di euro, destinati alle imprese del settore turistico e, in particolare, all’offerta di contratti stagionali più lunghi ai dipendenti del comparto. L’intento di fondo della misura è quello di dare liquidità immediata alle micro e grandi catene alberghiere, diversificare l’offerta turistica e favorire una maggiore stabilità dei lavoratori.

In particolare, la L. R. n. 8/2020 “Interventi a supporto e salvaguardia dell’occupazione e delle professionalità nel sistema imprenditoriale della filiera turistica della Sardegna”, destina a imprese e relativi addetti della filiera turistica un insieme di misure straordinarie: l’Amministrazione regionale concede finanziamenti straordinari con interessi a tasso zero a favore delle micro e piccole imprese della Sardegna, nonché strumenti finanziari per favorire l’accesso al credito.

 

SICILIA

Tra le misure varate dalla Regione Sicilia, è in cantiere il bando per l’individuazione del soggetto gestore del Fondo per la realizzazione di operazioni cosiddette “Tranched Cover” (garanzie di portafoglio), per oltre 25 milioni di euro. Si tratta di fondi provenienti da somme liberate dalla precedente programmazione europea, con cui verranno svincolati oltre 250 milioni di euro di finanziamenti per PMI. In tal modo si vuole ovviare alla carenza di liquidità causata dall’epidemia Covid-19. 

Per favorire l’accesso al credito da parte delle PMI siciliane, le risorse del Fondo verranno in primis impegnate per l’attivazione di strumenti finanziari, mediante la 

costituzione di garanzie a copertura. Quindi, via all’attivazione di convenzioni con banche, intermediari finanziari e Confidi autorizzati.

Altro intervento a supporto delle imprese è quello del Fondo centrale di garanzia: i 102 milioni di euro assegnati in precedenza sono stati incrementati, fino a toccare quota 100 milioni. In tal modo si spiana la strada ai finanziamenti di circa 20 mila imprese siciliane.

 

TOSCANA

Un occhio di riguardo per le imprese del territorio toscano, colpite dall’emergenza: a disposizione 145 milioni di euro. I fondi provengono sia dal decreto Cura Italia (85 milioni di euro), sia dai residui della precedente gestione degli ammortizzatori sociali (60 milioni).   

Si segnala, inoltre, che è ufficiale la firma di un accordo tra la Regione Toscana, da un lato, e i sindacati e le banche, dall’altro, avente ad oggetto l’anticipo della Cassa integrazione ordinaria da parte degli istituti bancari, a tasso zero. 

 

UMBRIA

È stato approvato il Fondo Re Start: 18,5 milioni di euro per le imprese extra agricole. L’intervento, finalizzato all’erogazione di prestiti, è ripartito in:

  • 12 milioni per prestiti diretti di massimo 25 mila euro;
  • 6,5 milioni per la realizzazione di operazioni di finanziamento in “pari passu” – con intermediari finanziari abilitati – per massimo 40 mila euro e che prevedono un apporto di risorse pubbliche non superiore al 50% del prestito.

A ciò si aggiunge un pacchetto di misure da 38,5 milioni di euro a sostegno di imprese e lavoratori. Nei mesi successivi si procederà in tal senso, per un totale di 80 milioni di euro di fondi stanziati per superare l’emergenza. 

Intanto, mediante le risorse economiche attuali (38,5 milioni di euro), lo scopo è quello di garantire liquidità con i seguenti interventi:

  • Fondo prestiti a favore delle micro e piccole imprese (18,5 milioni);
  • Fondo per estendere del 10% la garanzia statale sui prestiti compresi tra 800 mila e 3 milioni, portandola quindi al 100% (6 milioni);
  • Sostegno alla patrimonializzazione delle imprese, grazie al cofinanziamento di aumenti di capitale compresi tra i 25 e i 250 mila euro (oltre 4 milioni);
    • Finanziamento fino a 10 mila euro (75% a fondo perduto per micro imprese) e fino a 15 mila euro (60% a fondo perduto) per le piccole aziende che implementeranno soluzioni digitali (3 milioni).

Un’attenzione particolare anche per il comparto turistico, per il quale lo stanziamento è pari a 6 milioni di euro, così allocati:

  • Erogare voucher a favore della competitività delle imprese turistiche e delle agenzie viaggi (3,5 milioni);
  • Realizzare campagne di promozione a livello regionale (1,5 milioni);
  • Stanziare fondi a disposizione dei comuni per promuovere in forma singola o associata i loro territori (1,4 milioni).

 

VALLE D’AOSTA

Tra gli interventi varati dalla Regione Valle d’Aosta riguardanti le imprese, va segnalato il Fondo di rotazione per sostenere l’accesso al credito da parte di PMI e liberi professionisti, tramite i Confidi.

Nel dettaglio, la Legge Regionale n. 4/2020 ha istituito un Fondo Rischi di 5.500.000 euro, costituito presso valfidi e confidi, per favorire l’accesso al credito delle pmi e dei liberi professionisti.

Gli interventi per cui è ammesso il finanziamento riguardano:

  • Investimenti produttivi e infrastrutturali, di importo minimo pari a 10.000 € e massimo pari a 1.500.000 € per singolo debitore.
  • Fabbisogni di capitale circolante, scorte e liquidità.
  • Riequilibrio finanziario per la rinegoziazione dei prestiti esistenti, estinzione di linee di credito e adozione di piani di rientro dell’indebitamento.

 

VENETO

La Giunta regionale del Veneto ha approvato la revisione dei vari budget assegnati con l’approvazione del Bilancio di previsione 2020-2022: sono stati destinati 5 milioni e mezzo di euro agli interventi a sostegno delle imprese e famiglie venete nell’emergenza sanitaria. La manovra di riprogrammazione dovrebbe ricomprendere tre ambiti:

  • 12 milioni di euro nell’acquisto di strumenti e apparecchiature sanitarie per i nostri ospedali;
  • 32,5 milioni destinati a strumenti di garanzia alle imprese, per garantire liquidità e iniettare capitale nel sistema;
  • 30 milioni del Fondo sociale europeo, per l’occupazione e l’inclusione sociale, per sostenere tutti quei lavoratori esclusi dagli ammortizzatori sociali, in particolare quelli delle micro-imprese”.

 

Ci teniamo a precisare che queste sono solo alcune delle misure previste e dei fondi stanziati da ciascuna Regione per aiutare lavoratori e famiglie ad affrontare l’emergenza Covid-19 e la crisi economica che ne deriva e che i vari interventi possono essere oggetto di modifica man mano che la situazione emergenziale si evolve. Per il dettaglio e l’aggiornamento si consiglia di consultare le pagine istituzionali regionali. 

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