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Nell’ambito delle nuove norme europee in tema di sostenibilità per le imprese, l’EFRAG, organismo individuato dalla Direttiva CSRS per formulare il parere tecnico sui principi di rendicontazione di sostenibilità (ESRS), ha predisposto un set di standard anche per le Piccole e Medie Imprese (PMI) che non rientrano nel perimetro di obbligo.

Tali principi di rendicontazione, denominati Exposure Draft Voluntary Standard for non-listed small and medium sized undertakings (VSME ED), sono appunto volontari e non obbligatori per le imprese che vogliono misurarsi in un ambito competitivo dove, tra esigenze finanziarie, di filiera e prima ancora imprescindibilità di migliorare gli standard ambientali e combattere il cambiamento climatico, vincerà sempre più chi sarà in grado di puntare concretamente sulla sostenibilità.

L’adozione degli standard di sostenibilità, per le PMI non obbligate dalla normativa CSRD, costituisce uno stimolo enorme per aumentare la visibilità e dimostrare concretamente quali strategie ESG e quali azioni si intraprendono per diminuire il consumo energetico e di risorse ambientali, migliorare sensibilmente le condizioni dei lavoratori, garantire processi trasparenti e, in definitiva, accogliere il favore di tutti gli stakeholders che, a vario titolo, si interfacciano con l’azienda (non solo azionisti e lavoratori, ma anche territorio, comunità locali, istituti finanziari, investitori, etc.).

Le PMI hanno così l’occasione di dimostrarsi più affidabili e meritevoli di ricevere finanziamenti o contributi pubblici e, in particolare, adempiere anche agli obblighi indiretti di essere “sostenibili” se se inseriti in filiere produttive dove si è fornitori o clienti di medie e grandi aziende (queste si obbligate alla rendicontazione di sostenibilità anche nella propria supply chain).

Vediamo, dunque, quali sono gli standard VSME ED specificandone i contenuti e le opportunità di adozione.

I Principi VSME ED si compongono di 3 moduli opzionali per la redazione della rendicontazione di sostenibilità:

  • Modulo BASE: composto dalle informative B1 e B2 e da n. 10 metriche base (da B3 a B12). È il requisito minimo di rendicontazione per Micro e piccole e medie imprese, non contiene una analisi di rilevanza e contiene informazioni da rendere disponibili solo se applicabili alla specificità dell’impresa (come metriche ambientali su inquinamento, suolo, biodiversità, acqua, energia; metriche sociali sulla forza lavoro e metriche di governance)
  • Modulo Narrativo-Politiche, Azioni e Obiettivi (PAT): in questo modulo si definiscono le informazioni relative alle politiche, alle azioni ed agli obiettivi (da N1 a N5) da riportare insieme alle informazioni del modulo base. È consigliabile adottare questo modulo per le imprese che hanno già condotto o intendono condurre strategie di sostenibilità. In questo caso è necessario valutare la doppia rilevanza delle questioni di sostenibilità in termini:

di impatto potenziale e effettivo delle azioni dell’azienda sulle persone e sull’ambiente in cui opera;

– finanziari (quanto l’ambiente e le risorse di cui necessita l’impresa possono influire in termini di performance economico-finanziari);

  • Modulo Partner Commerciali (BP): questo pattern individua le informazioni, da integrare rispetto a quelle base, destinate a soddisfare le richieste specifiche di finanziatori, investitori e clienti dell’impresa. Tale modulo è consigliabile per le PMI che fanno parte di filiere e supply chain con grandi imprese ovvero da quelle che intendono rivolgersi al mondo finanziario.

Nel Modulo Base, con riferimento allo Standard B1, l’impresa deve indicare le opzioni scelte ai fini della propria rendicontazione di sostenibilità tra le seguenti alternative:

  • Opzione A: Modulo Base;
  • Opzione B: Moduli Base e PAT;
  • Opzione C: Moduli Base e Partner Commerciali;
  • Opzione D: Moduli Base, Pat e Parner Commerciali.

Con lo standard B2, l’impresa descrive brevemente, se già adottate, le pratiche intraprese in termini di sostenibilità e in che termini sono state divulgate agli stakeholders (anche in termini di formazione verso la forza lavoro).

Le Metriche Base (da B3 a B12) si riferiscono alle misurazioni che l’impresa deve adottare in termini di ambiente, forza lavoro e condotta delle imprese.

Nel Modulo PAT, con riferimento a più orizzonti temporali ed in ottica comparativa (in presenza di informazioni su almeno 2 anni), l’impresa deve attuare una valutazione di doppia rilevanza, come già accennato. Inoltre, con le Informative da N1 a N5 deve dare evidenza delle proprie proprie strategie, delle iniziative di sostenibilità, delle questioni rilevanti e di come intende gestirle, deve descrivere in che modo sono influenzati i portatori di interesse e deve rendere note le iniziative in termini di governance.

Infine, con il Modulo Partner Commerciali, come già accennato, si producono le informazioni necessarie per gli investitori e i soggetti finanziati che debbono decidere se l’azienda è meritevole o meno di credito. Gli standard da BP 1 a BP 11 costituiscono i riferimenti per specificare se si opera in settori ritenuti critici (armi, combustibili fossili, produzione di sostanze chimiche), quali sono le politiche di genere intraprese nella governance e nella forza lavoro, quali sono gli obiettivi di riduzione dei gas serra, come si intende attuare i piani di transizione per combattere il cambiamento climatico, come si intende garantire ai lavoratori l’equilibrio tra vita professionale e privata.

Dunque, sulla base dei 3 moduli opzionali, le imprese possono redigere la propria rendicontazione di sostenibilità che, va ribadito, deve essere predispota annualmente in sede di approvazione di Bilancio e costituisce documento a sè oppure parte integrante della Relazione sulla Gestione (per le aziende obbligate).

In conclusione, è assolutamente auspicabile che le piccole imprese, sebbene non obbligate, si adoperino per applicare i criteri ESG puntando decisi sulle strategie di sostenibilità, considerato che è ormai dimostrato che esiste un legame diretto tra efficacia di tali politiche e aumento del valore delle imprese. Essere sostenibili costituisce garanzia di sopravvivenza e crescita durevole nel medio-lungo periodo.

Francesco Lucà

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