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Con l’entrata in vigore della Legge 162/2024, prevista dal 22 novembre 2024, si apre un nuovo scenario per gli investimenti nel capitale di rischio di start-up e PMI innovative. La riforma introduce significative modifiche al regime fiscale, con l’obiettivo di rendere più attrattivo e accessibile il sostegno a imprese innovative, rafforzando così l’ecosistema imprenditoriale italiano.

I principali strumenti di incentivo

La riforma prevede una rimodulazione delle agevolazioni per le persone fisiche e giuridiche che investono in start-up e PMI innovative, con interventi che interessano sia gli investimenti diretti che indiretti.

  1. Per le persone fisiche:
    • Detrazione IRPEF al 30% dell’ammontare investito, fino a un massimo di 1 milione di euro per periodo d’imposta.
    • In regime de minimis, la detrazione sale al 50%, con un limite massimo di 100.000 euro, a condizione che l’investimento venga mantenuto per almeno tre anni.
  2. Per le persone giuridiche:
    • Deduzione IRES al 30% dell’importo investito, fino a un massimo di 1,8 milioni di euro.
  3. Investimenti indiretti:
    • Gli incentivi fiscali sono applicabili anche per investimenti effettuati attraverso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR).

Le novità più rilevanti

La riforma si distingue per alcune innovazioni che rendono gli strumenti fiscali più flessibili e vantaggiosi:

  • Incapienza fiscale: una delle principali novità è la possibilità, per le persone fisiche, di trasformare la detrazione fiscale non utilizzabile in credito d’imposta. Questo credito potrà essere utilizzato in compensazione tramite il modello F24 o recuperato nella dichiarazione dei redditi.
  • Regime delle plusvalenze: il nuovo sistema elimina l’esenzione fiscale per le plusvalenze derivanti da investimenti in regime de minimis (detrazione al 50%). Rimangono agevolati solo gli investimenti che beneficiano di detrazioni al 30%.

Obiettivi e impatti attesi

Queste modifiche normative puntano a stimolare ulteriormente il flusso di capitali verso imprese innovative, rafforzando la competitività delle start-up italiane e favorendo l’ingresso di nuovi investitori nel mercato. In particolare, la possibilità di utilizzare il credito d’imposta rende più immediato e tangibile il beneficio fiscale per chi investe in innovazione.

Per le PMI innovative, la riforma rappresenta una leva importante per attrarre capitali necessari al consolidamento e alla crescita, incentivando allo stesso tempo una maggiore fiducia nei progetti imprenditoriali di lungo termine.

Conclusioni

La riforma degli incentivi fiscali per start-up e PMI innovative segna un passo importante verso la costruzione di un ecosistema più dinamico e favorevole all’innovazione in Italia. Per gli investitori, è un’opportunità da valutare attentamente, grazie a un regime fiscale più vantaggioso e flessibile.

Investire in innovazione non è mai stato così strategico: oltre a sostenere le nuove idee imprenditoriali, queste agevolazioni possono rappresentare un solido vantaggio anche per chi sceglie di credere nel futuro del sistema economico italiano.

Francesco Lucà

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