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Finalmente è stato approvato il Decreto Crescita in occasione del Consiglio dei Ministri tenuto – non senza mille polemiche – martedì 23 aprile. In questo articolo passiamo in rassegna brevemente le misure previste per le imprese contenute nel provvedimento, sebbene presumibilmente le norme saranno ritoccate nel duplice passaggio in Parlamento.

Tra i provvedimenti, un’attenzione particolare è rivolta alla riduzione dell’IRES per le società di capitali, all’aumento della deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali ed alla reintroduzione del superammortamento del 130% per i beni strumentali. Di particolare interesse anche gli incentivi per la digitalizzazione, l’economia circolare e il trasferimento tecnologico delle startup.

 

Riduzione dell’IRES al 20,5% per le Società

 

Prevista una riduzione graduale dell’IRES per le imprese che reinvestono gli utili conseguiti in beni strumentali e/o nuove assunzioni. L’abbattimento dell’imposta verrà abbattuta al 22,5% nel 2019; nel 2020 la riduzione l’imposta sarà del 21,5% mentre per il 2020 e 2021 l’imposta verrà ridotta dello 0,5% annuo. A regime, la riduzione dell’IRES si attesterà al 20,5%.

 

Proroga del Superammortamento del 130% sui beni strumentali

 

Il bonus del 30% ulteriore rispetto agli ammortamenti sull’acquisto dei beni strumentali inferiori a 2,5 milioni di euro viene prorogato dal 1° aprile al 31 dicembre 2019. Sarà possibile per le imprese usufruire del superammortamento al 130% per gli acquisti effettuati fino al 30 giugno 2020, purché sia pagato un acconto del 20% e gli ordini siano fatti (ed accettati dai fornitori) entro il 31 dicembre 2019.

 

Aumento della deducibilità IMU sugli immobili strumentali

 

Attualmente per gli immobili strumentali è concesso di dedurre ai fini IRES ed IRAP una quota pari al 40% dell’IMU pagata sugli immobili strumentali. Con il Decreto Sviluppo la quota di deducibilità sale al 50% nel 2019, al 60% nel 2020 e dal 2021 sarà pari al 70%.

 

Semplificazioni per il Patent Box

 

Viene finalmente recepita una richiesta forte da parte delle imprese, ossia quella di semplificare le procedure per accedere ai benefici fiscali del Patent Box. Ricordiamo che il Patent Box consiste nella detassazione del 50% degli utili conseguiti dalle aziende grazie allo sfruttamento diretto o indiretto (in licenza) dei brevetti e degli altri intangibles, previo sostenimento di spese in Ricerca e Sviluppo.

Fino ad oggi l’accesso al Patent Box per chi intende sfruttare l’utilizzo diretto degli intangibles prevede che venga presentata una istanza di ruling (un processo di contraddittorio) all’Agenzia delle Entrate.

La semplificazione del Decreto Crescita consiste nella possibilità calcolare autonomamente il bonus ed indicare direttamente in dichiarazione dei redditi la volontà di accedere al beneficio, senza passare dall’istanza di ruling. Il Bonus si sfrutta in 3 quote di pari importo, nell’anno d’imposta in cui si esercita l’opzione e nei due successivi.

 

Incentivi alle imprese digitali, startup e green economy

 

Nel Decreto sono previsti fondi destinati ad incentivare le attività di ricerca e sviluppo nell’economia circolare relativa al riutilizzo dei rifiuti, nonché a stimolare progetti di trasformazione digitale per medie e grandi imprese del settore manufatturiero.

Infine, vengono introdotti i “voucher inventori” per le startup, destinati all’acquisizione di servizi di consulenza per tutela della proprietà intellettuale.

Per le aziende del Sud che investono in Zone Economiche Speciali, previsto un finanziamento di 300 milioni per interventi dello Stato sotto forma di concessione di debito o partecipazione al capitale di rischio.

 

Agevolazioni per gli aumenti di capitale con intervento dello Stato

 

Particolare curiosità desta l’introduzione di questa nuova misura. Con il medesimo meccanismo della Nuova Sabatini (incentivo statale pari agli interessi corrisposti sul finanziamento bancario), viene introdotto un meccanismo agevolativo volto a favorire gli aumenti di capitale e la crescita dimensionale delle imprese. In pratica, le imprese possono finanziare la crescita patrimoniale beneficiando di un finanziamento bancario sul quale lo Stato azzererebbe gli interessi bancari da corrispondere sul prestito.

Le imprese, previo ottenimento di un finanziamento bancario, si impegnano a sottoscrivere un aumento di capitale sociale da versare in più quote in corrispondenza della scadenza del piano d’ammortamento del finanziamento.

Queste, dunque, le principali misure previste per le imprese dal Decreto Crescita.

A questo punto riteniamo sia importante citare una misura prevista per tutte le persone fisiche e che riguarda l’introduzione della Rottamazione delle cartelle ricevute dagli enti locali per multe, Imu, Tasi, tassa rifiuti e tutte le altre entrate previste a livello locale. L’agevolazione riguarda tutte le ingiunzioni di pagamento ricevute dal 2000 al 2017 e riguarda la possibilità di non pagare le relative sanzioni. Tuttavia, gli enti locali potranno decidere entro 60 giorni se adottare o meno il provvedimento e nello stesso periodo dovranno definire le modalità di accesso alla rottamazione.

 

Lo Studio CFLC seguirà l’evoluzione del provvedimento nei passaggi parlamentari e aggiornerà costantemente il contenuto delle norme.
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