Over 10 years we help companies reach their financial and branding goals. Maxbizz is a values-driven consulting agency dedicated.

Gallery

Contact

+1-800-456-478-23

411 University St, Seattle

maxbizz@mail.com

È stato recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri lo schema di decreto legislativo relativo alla riforma del diritto fallimentare ed in generale delle tematiche riguardanti la crisi d’impresa.

In attesa della definitiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, a partire dalla quale entro 18 mesi le disposizioni contenute nel decreto diventeranno effettive, possiamo già operare alcune riflessioni sui principali obiettivi che tale riforma si è prefissata.

 

Gestione d’impresa: l’importanza dell’organizzazione aziendale

 

L’aspetto più importante che contraddistingue il nuovo codice della crisi d’impresa è l’attenzione che il legislatore ha voluto porre sulla tempestiva emersione dello stato di crisi, come naturale conseguenza di un intervento da parte dei soggetti a vario titolo coinvolti che guardi di più all’aspetto conservativo e della continuità aziendale piuttosto che a quello liquidatorio, contrariamente a quanto avviene oggi.

Un’idonea organizzazione aziendale è senza dubbio una delle principali, se non la più importante, caratteristica che dovrà avere l’impresa per quanto riguarda la tempestiva individuazione di uno stato di crisi, pre-crisi, o semplicemente di difficoltà.

A riprova di quanto detto, Il legislatore ha inteso enfatizzare questo concetto di adeguata organizzazione aziendale sia in diversi articoli del citato codice della crisi, ma anche attraverso la modifica di alcuni articoli del codice civile relativi ai doveri dell’organo amministrativo riguardo la necessità di prevedere un idoneo assetto organizzativo, amministrativo e contabile. Questo proprio al fine di prevenire e/o intervenire tempestivamente nelle situazioni di possibile crisi d’impresa.

Il mancato rispetto di quanto disposto dalla nuova normativa espone l’imprenditore a responsabilità assai gravose, in particolare nei casi di insolvenza e di dissesto dell’impresa.

 

In che cosa consiste questa previsione di adeguato assetto organizzativo?

 

Non c’è dubbio che in base alla natura dell’impresa, alla sua dimensione, alla specificità della sua attività, l’organo amministrativo ha il compito di porre in atto determinate azioni volte a dotare l’azienda di un apparato organizzativo idoneo.

Il primo step è sicuramente quello di individuare le funzioni aziendali necessarie alla produzione dei beni e servizi che si intendono offrire sul mercato, fare in modo che la struttura sia più efficiente possibile e che garantisca un adeguato flusso informativo tra le varie aree per un monitoraggio continuo.

Tutto questo deve essere supportato anche da un assetto contabile e amministrativo idoneo ad effettuare un puntuale controllo sulla gestione mediante una corretta pianificazione aziendale ed una costante analisi degli scostamenti.

Dunque, la figura del professionista, nello specifico del dottore commercialista inteso come il consulente aziendale che opera costantemente al fianco di imprenditore, diviene più che mai strategica e centrale in questo nuovo scenario che si va prefigurando.

 

Di questo specifico concetto Alessandro Crispiciani, dottore commercialista e revisore contabile, ha parlato al recente convegno sulla riforma della crisi d’impresa tenutosi a Roma il 6 febbraio scorso, dove – precisa – «ho avuto modo di confrontarmi con numerosi colleghi».

 

Per seguire in diretta gli interventi dei founder dello Studio CFLC visita la pagina Facebook ufficiale. 

 

Per un supporto teorico e pratico nella gestione aziendale contattaci al numero 06 89674354.



Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *